Andrea Jori
Scultore e pittore
Non c'e evento culturale di rilievo che Andrea Iori non volga a creazione. I segni della sua ricerca dell'essenziale vanno rintracciati nei grandi pannelli in terracotta dove modella i suoi cieli di figure, che lo svuotamento della materia riduce agli estremi. Mani e volti incardinati ai grumi della terra scontano gli esiti del contrasto che le complementari forme dei vuoti mettono in campo. E mentre dal caglio dell 'argilla ricomposte figurazioni si sfaldano, la materia si frange e riplasma alla ricerca del suo equilibrio. Nel sondare l 'anima, essa celebra lo spirito e trae la sua gloria.
La vena creativa di Iori è riesplosa con una trilogia di opere che rendono omaggio all 'Alberti: "Homo ad qvadratvm e ad circvlvm ", "Testa­mento albertiano" e "Donna ermetica: Ardara' '. Due pannelli di forma quadrata in due metri e mezzo di lato, il terzo di forma rettangolare. Le monumentali forme in altorilievo dell 'argilla applicata trasmettono, con la tensione dell'impasto scavato e lo sfrangiamento materico, il senso del cosmo e dei suoi abissi di non ritorno.
I pezzi di creta, a lungo meditati, sono resi in un modellato libero e istintivo, reso stabile dalla mano e solido dal fuoco. Sono un attimo di freno alla tensione plastica le macchie d'azzurro dei frammenti di vetro, incastonati come gemme nella carne. Ma la materia sfugge e il magma si riforma, si disfa e si rinnova. La tecnica tiene conto della sezione aurea, che nel rispetto della libertà inventiva da rilevanza al concetto formale di proporzione ideale.
I significati simbolici dei pannelli sono ripresi dalla filosofia ermetica, presente nel pensiero dell 'Alberti, ma aspetto poco noto e scarsamente indagato del grande fiorentino. Andrea Iori ha riscoperto il pensiero teoretico e la formazione culturale dell 'umanista cui rende omaggio. Nella Firenze che vive il clima della costruzione di S. Maria Novella, l'ermetismo diffusosi al tempo del Concilio e la filosofia che Cosimo de' Medici considera preferibile a quella del sommo Platone.
Per il presunto antico autore di questi scritti - Ermete Trismegisto - la cosmogonia è incentrata sulla creazione dell'uomo, che attraverso la conoscenza di Dio purifica l 'anima dai desideri e Libera lo spirito. Era ciò che sostenevano nel Concilio anche gli eruditi di Padova e della Corte estense. E la materia terrosa, umida e spessa che l 'ardore del forno consuma e riduce ad aerea sottigliezza è la rappresentazione simbolica di questo sistema di pensiero che Iori ripropone nella terracotta.
"L 'uomo ermetico" di Iori, ritratto nel quadrato del primo pannello, diverso da come lo concepiva Leonardo - anche se l'idea di quest 'opera e ripresa da lui - e l 'uomo microcosmo in rapporto al mondo (macrocosmo). E’ l 'uomo prodigio, specchio della divinità, che a lui si rivela attraverso la conoscenza, come appunto nell 'ermetismo. Quanto basta per comprendere anche "La donna ermetica" attorniata da aria, acqua, terra e fuoco: gli elementi della natura. Rappresenta la vita che si blocca nel suo vortice intenso per poi sbocciare. Il pannello che chiude il cielo, con i molteplici aspetti della personalità e cultura albertiane, esprime una profonda spiritualità. Nei misteri della materia arricchita dei simboli del cosmo, l'esperienza dolente dell'uomo attinge il proprio equilibrio, mentre accorata l'anima si spoglia e acquista in perfezione. Leon Battista Alberti può rivendicare, nell'interpretazione del mondo, un ruolo di mediatore tra tradizione ermetica e dottrina cristiana. Una specie di "mago cristiano" che il mantovano Andrea Iori, artista colto, ha reso come carattere distintivo e più affascinante del solenne interprete dello spirito del Rinascimento.
Rosaria Guadagno, 1994

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